La malattia paradontale, la perdita dei denti e le infezioni acute orali determinano nella nostra bocca la perdita della normale architettura ossea e gengivale. Negli ultimi decenni grazie ai progressi della bioingegneria dei materiali nel campo della rigenerazione tissutale son state perfezionate tecniche di ricostruzione ossea e mucosa. Non solo possiamo rigenerare i difetti (le famose tasche”) paradontali attorno ai denti ma possiamo anche ricostruire profili ossei ormai atrofici: questo permette di inserire impianti esteticamente validi anche in zone dove un tempo si diceva”non c’è osso“. Nella nostra struttura son stati effettuati più di 370 interventi di rigenerazione tissutale con membrane collagene e space-tecnique: il successo dei risultati a lungo termine ci incoraggia proporli come scelta ideale in molti piani di trattamento.
La malattia paradontale, la perdita dei denti e le infezioni acute orali …
I molari superiori sono tra gli elementi più difficilmente recuperabili in caso di grave compromissione paradontale. In caso di perdita dei molari superiori il profilo osseo alveolare residuo sotto al seno mascellare appare spesso esiguo e non sufficiente all’inserimento implantare; fortunatamente in quest’area è possibile effettuare un aumento osseo sfruttando la base del seno mascellare e ricostruendo in maniera semplice predicibile da 3 mm fino a 20 mm di osso in senso verticale ed orizzontale con del sostituto osseo artificiale. Questa è una tecnica utilizzata e perfezionata da più di 30 anni che se programmata correttamente non presenta rischi importanti e pochissimo disconfort per il paziente evitando di dover ricorrere a protesi mobili, dentiere o ad inserimento di viti implantari di grandi dimensioni sul mascellare anteriore. Il nostro studio ha effettuato con un indice di successo del 100% più di 290 sinus lift negli ultimi 17 anni.
I molari superiori sono tra gli elementi più difficilmente recuperabili in caso …
Nei casi in cui si desideri ricostruire la perdita non solo orizzontale ma anche verticale di osso alveolare perso, la tecnica di “innesto osseo autologo” rappresenta certamente quella di scelta per i risultati più predicibili nel tempo: con l’utilizzo del nostro manipolo piezoelettrico (quindi senza punte rotanti!) viene infatti sezionato e prelevato un frammento di osso solido al lato dei denti del giudizio e quindi viene modellato per essere inserito sul difetto mascellare che va colmato. Qui viene fissato con una o più microviti chirurgiche e dunque rivestito di sostituto osseo sintetico e membrane di collagene. Gli impianti possono essere inseriti dopo almeno 5 mesi. Dato il gonfiore (non dolore!) “doppio” dovuto alla seconda ferita del sito donatore, questa tecnica, sebbene ci abbia offerto risultati perfetti in diverse decine di casi, la consigliamo solo quando vi è la particolare indicazione per farlo.
Nei casi in cui si desideri ricostruire la perdita non solo orizzontale ma …