L’osteoporosi è una patologia oggi molto diffusa e con l’allungarsi della vita media dell’uomo sarà in futuro sempre più comune.
I pazienti affetti da osteoporosi ci rivolgono molto spesso due domande:
- “Dottore io soffro di osteoporosi, ora mi si ritireranno le gengive?”
- “Dottore se ho l’osteoporosi non posso mettere impianti dentali… vero?!”

Vediamo cosa dice la letteratura a riguardo…
L’osteoporosi favorisce la parodontite e la perdita ossea attorno ai denti?
Sembra proprio di no.
Molti studi hanno provato a mettere in relazione la parodontite con l’osteoporosi, cercando di comprendere se quest’ultima sia un importante fattore di rischio parodontale.
I risultati degli studi non possono esser considerati certamente conclusivi e la materia merita ancora molta attenzione da parte degli studiosi.
Tuttavia ad oggi le metanalisi piu’ accreditate sembrano concordare: sebbene la struttura ossea dei mascellari presenti alterazioni simili a quelle evidenziate in tutto il corpo non sembra esserci chiara evidenza che l’osteoporosi possa aumentare in maniera significativa il rischio della paradontite.
Dunque quando pensiamo che “le gengive si ritirino” per colpa dell’osteoporosi quest’idea non solo è sbagliata ma potrebbe dissuadere il paziente dal curare la vera causa della perdita di attacco parodontale: l‘infezione parodontale.
Proprio in caso di osteoporosi sarebbe invece molto importante valutare se il paziente sia affetto anche da parodontite e curarla…
Perché?
Perché se non ci sono evidenze convincenti che l’osteoporosi favorisca la parodontite ,appare oggi invece sempre più probabile che la parodontite, con il suo stato infettivo-infiammatorio cronico, possa favorire i processi di riassorbimento osseo a livello sistemico: in altre parole la paradontite sembra favorire l’osteoporosi stessa!
L’osteoporosi è una controindicazione per gli impianti?
Assolutamente no: studi e revisioni sistematiche da vent’anni a questa parte hanno evidenziato che l’osteoporosi non è un fattore di rischio per i pazienti che ricevono impianti dentali.
Certamente pazienti con osteoporosi presentano una formazione ossea attorno agli impianti leggermente più lenta rispetto a pazienti con indici ossei normali. Questi pazienti presentano anche una lieve suscettibilità alla perdita ossea perimplantare di rispetto ai gruppi controllo.
Nonostante ciò, tali differenze statistiche sembrano così ridotte da apparire clinicamente trascurabili.
In conclusione: gli indici di successo degli impianti in pazienti con osteoporosi sono assolutamente simili a quelli risultanti da impianti su pazienti sani. Certamente, data la maggiore suscettibilità alla perdita ossea, si consiglia una igiene ancor più accurata e controlli più frequenti.
Bifosfonati e chirurgia orale: attenzione!
Un rischio importante per la salute orale in caso di osteoporosi può invece derivare dalla terapia farmacologica dell’osteoporosi stessa.
I pazienti affetti da osteoporosi infatti sono sempre più spesso trattati con farmaci della categoria dei bifosfonati.
Questi farmaci modulano positivamente il riassorbimento osseo e sono stati utilizzati inizialmente nei pazienti affetti da metastasi ossee. I bifosfonati offrono risultati molto validi in termini di riduzione di T-score e dunque negli ultimi decenni son stati utilizzati sempre piu’spesso nella terapia dell’osteoporosi.

Purtroppo pero’ i farmaci bifosfonati presentano anche un grave effetto collaterale : possono determinare l’insorgenza di Osteonecrosi dei Mascellari (ONJ).
La ONJ è una patologia che coinvolge le ossa mascellari ed insorge in pazienti che hanno assunto dosaggi elevati o prolungati nel tempo di farmaci bifosfonati. Va sottolineato che la maggior parte dei casi di Osteonecrosi dei Mascellari è associata ai più ‘solidi’ dosaggi antitumorali (per via endovenosa) ma in effetti non sono rari i casi di ONJ insorti a seguito di una semplice terapia dell’osteoporosi.
Va detto subito che molto raramente l’ONJ insorge spontaneamente: si manifesta quasi sempre a seguito di chirurgia orale sulle ossa mascellari (può bastare una semplice estrazione).
L’ONJ presenta evoluzioni molto eterogenee ed in alcuni casi, una volta che si presenta è di difficile controllo terapeutico.
Purtroppo ad oggi non è chiarissimo il rapporto tra dosaggio assunto/durata della terapia/rischio di osteonecrosi, pertanto il Nostro Studio raccomanda:
In caso si preveda di iniziare una terapia farmacologica con bifosfonati
- di effettuare prima una attenta valutazione odontoiatrica al fine di evitare terapie chirurgiche durante la terapia.
- di intensificare i protocolli di controllo alla poltrona al fine di prevenire o ridurre l’insorgenza di nuove patologie
In caso si renda necessaria una terapia chirurgica durante o successivamente alla assunzione di bifosfonati
- di consultare il medico che ha prescritto la terapia per valutare insieme tutti gli accorgimenti necessari e i protocolli da scegliere per garantire la massima sicurezza della procedura (pazienti oncologici)
- valutare con il collega la possibilità di interrompere la terapia con bifosfonati o valutare la finestra temporale migliore in cui eseguire la chirurgia orale (nei pazienti con osteoporosi)